Nel pomeriggio di ieri le Segreterie Nazionali Confederali hanno incontrato il Governo, dopo aver chiesto un incontro urgente, per gestire i processi di avviamento delle due società Netco e Serco, nate a seguito della separazione della Rete dai Servizi di TIM. Il Governo era rappresentato dal Ministro Adolfo Urso (MIMIT), dalla Ministra Marina Calderone (Lavoro), inoltre, erano presenti il Capo di Gabinetto della Presidente Meloni e gli staff ministeriali. La FISTel – Cisl ha ribadito la contrarietà al progetto come più volte ripetuto da documenti pubblici unitari, ha dichiarato che la soluzione migliore sarebbe stata l’azienda verticalmente integrata per rispondere meglio ai processi di consolidamento europei e avere un campione nazionale di innovazione e digitalizzazione. Detto questo, che era la nostra desiderata, adesso il sindacato deve concentrarsi sulle garanzie occupazionali affinché da un’operazione sbagliata si possa creare opportunità per tutti i lavoratori e per lo sviluppo industriale e infrastrutturale che rilanci il Paese in un mondo tecnologicamente avanzato e cogliere tutte le opportunità del mercato. Insistere e rimuginare su una “sconfitta” politica non aiuta ad avere la giusta lucidità per analizzare i passi successivi che le aziende continueranno a percorrere con o senza il Sindacato. Per questo abbiamo espresso un giudizio positivo sull’incontro e chiesto un tavolo permanente fino alla conclusione del processo di separazione di TIM, al fine di garantire occupazione e professionalità nell’interesse dei lavoratori e del Paese. La FISTel – Cisl ha chiesto di utilizzare i fondi del PNRR sui territori attraverso accordi territoriali per la riprofessionalizzazione dei lavoratori dei CRM/BPO in crisi, al fine di utilizzarli nel processo di digitalizzazione; queste intese devono avere una regia unica nazionale e un attento monitoraggio per evitare sperpero di risorse pubbliche. La FISTel – Cisl ha inoltre, chiesto al Ministro del Lavoro che TIM e il settore hanno bisogno del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, in particolare del CDE, del finanziamento del Fondo di Solidarietà bilaterale per avviare i processi di accompagnamento alla pensione, di formazione e sostegno al reddito. In conclusione è stato chiesto al Ministro Urso quali garanzie sono previste per l’occupazione nei patti parasociali con KKR e quali strumenti il Governo intende adottare in caso di mancato rispetto degli impegni sottoscritti ed evitare l’offshoring delle attività di CRM/BPO.
Il Governo nella sua replica ha confermato la disponibilità ad un tavolo permanente e un confronto costruttivo sulla ricerca di soluzioni condivise, il Ministro Urso ha ribadito che soluzioni alternative ce ne sarebbero potute essere in passato, ma nell’attuale situazione di crisi del settore, con un mercato debole questa della separazione di TIM rappresenta l’unica soluzione possibile per ragioni di sostenibilità aziendale. Il Governo manterrà i poteri speciali sulla Netco in forza della Golden Power, ritenendo l’infrastruttura strategica per il Paese. Ha confermato i numeri già dichiarati dall’AD di TIM, 20000 lavoratori passeranno in Netco e 16000 in Serco. L’intervento del dottor Gaetano Caputi, capo di Gabinetto della Presidente Meloni, ha confermato i poteri speciali sulla Netco, l’occupazione nella società di rete, ma con altrettanta chiarezza ha ribadito che Serco sarà un’azienda che dovrà affrontare il mercato, la competizione e quindi la sostenibilità sarà legata alla capacità di efficienza, operatività e redditività che sarà in grado di esprimere. Sulla Serco non esiste il vincolo della Golden Power, sarebbe una distorsione del mercato con l’opposizione di altri operatori e della stessa UE.
Il Ministro del Lavoro ha dichiarato che intende affrontare la vicenda Tim con interventi compatibili con le norme europee in merito ad aiuti di Stato, quindi sta lavorando sul rifinanziamento del CDE che è molto oneroso, ma utile nelle fasi di ristrutturazioni come quello delle TLC, stanno, inoltre, valutando un possibile finanziamento del fondo bilaterale di solidarietà perché prevede obiettivi alti come il cambio generazionale, e lo scivolo pensionistico. La Ministra è stata molto netta nel dichiarare, per quanto concerne i CRM/BPO, che chi porterà il lavoro all’estero non potrà beneficiare di incentivi o strumenti di sostegno. In conclusione la Ministra per la serietà del tavolo e in previsione della discussione che interesserà il CdM sulle risorse utili a rifinanziare gli ammortizzatori sociali, ha chiesto di riaggiornare il Tavolo entro una decina di giorni. La FISTel Cisl ha concluso l’incontro ringraziando il Governo per la sensibilità dimostrata e dando la propria disponibilità a proseguire in modo serrato il confronto per dare certezze ai lavoratori qualora le Authority europee ed italiane dovessero autorizzare l’operazione. E’ chiaro che non basta criticare, minacciare, urlare, servono soluzioni, in particolare certezze per i lavoratori della Serco, quelli che da sempre abbiamo ritenuti i meno garantiti nell’operazione di separazione e la presenza del Governo a questo tavolo è l’unica fonte di garanzia in grado di emanare di strumenti utili per la migliore soluzione della vertenza.
Il capo di Gabinetto del Ministro Urso ha chiesto ed ottenuto di scindere il tavolo in due, uno sulle questioni di settore TIM e l’altro sugli ammortizzatori sociali.
Auspichiamo che dopo la nostra audizione le risposte arrivino e soprattutto arrivino le certezze occupazionali per tutti.
LA SEGRETERIA NAZIONALE
Roma, 7 febbraio 2024